Weingut Schnaitmann
Questa regione vanta un terroir unico, con un mix di fattori che contribuiscono alla produzione di vini eccezionali.
Rainer Schnaitmann, proprietario della cantina Weingut Schnaitmann, rappresenta la diciannovesima generazione a coltivare i vigneti della sua famiglia. E si sente, in ogni singolo sorso delle sue etichette.
Non c’è niente da fare: ho un animo da Explorer.
Amo uscire dalle mete vinicole più rinomate e acclamate. Scoprire cantine ed etichette inaspettate, che si meritano un posto d’onore a fianco delle bottiglie che tutti conoscono.
Ecco quindi che, questa volta, atterro a Stoccarda. In soli trenta minuti, viaggiando verso nord, raggiungo una delle più grandi aree vinicole tedesche, immersa nel cuore del Baden-Württemberg, nel sud-ovest della Germania.
Questo luogo non riceve le stesse attenzioni dei suoi raffinati vicini della Borgogna, dove i vigneti di Pinot Noir sono un seducente richiamo per ogni amante del nettare francese, ma ciò che troverò qui mi lascerà senza parole e mi permetterà di comprendere come mai Stoccarda sia una destinazione imperdibile per gli appassionati di vino. Quelli veri. Quelli in grado di apprezzare vini incredibili come il SIMONROTH Spätburgunder.
SIMONROTH Spätburgunder è l’incredibile rosso di Weingut Schnaitmann. Assaggialo subito insieme a tutte le altre etichette della cantina.
Quando arrivo al civico 4 di Untertürkheimer Str., nel comune di Fellbach, non mi rendo subito conto di essere entrato in una pagina di storia. Rainer Schnaitmann, il proprietario della cantina Weingut Schnaitmann, mi accoglie sulla soglia con un’affabilità disarmante e con un calore che, forse per pregiudizio, non sempre associo al popolo tedesco.
Gli occorrono pochi istanti per sparire all’interno e ritornare con in mano una manciata di bottiglie: Beh cosa stiamo aspettando? Andiamo subito in vigna!
La famiglia di Rainer è attiva nella viticoltura da ben settecento anni anche se, per gran parte del ventesimo secolo, sono stati viticoltori e non produttori. La tenuta vinicola vera e propria è stata fondata nel 1997 quando Rainer, che aveva studiato architettura, ritorna alle origini della propria famiglia con un’autentica ambizione e un forte desiderio di realizzare il potenziale della sua tenuta.
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Ogni mese noi giriamo il mondo per scoprire una cantina esclusiva. Ogni mese tu ricevi a casa quella che per noi è la sua migliore bottiglia: un vino sempre nuovo, pregiato e sorprendente.
Nei primi anni '90, convinto che i vigneti regionali avessero un enorme valore nascosto, Rainer studia enologia e viaggia all'estero per imparare a produrre grandi vini. Oggi, seduto al suo fianco in auto mentre andiamo verso le vigne, pendo letteralmente dalle sue labbra.
Quest’uomo dalla storia secolare mi descrive una terra di cui non conosco assolutamente nulla.
Questa regione vanta un terroir unico, con un mix di fattori che contribuiscono alla produzione di vini eccezionali. Il microclima, i suoli e la topografia di un’area incastonata tra la Foresta Nera e lo Jura, trovano espressione in vini complessi, equilibrati ed iconici. Ecco - mi dice - ora ho terminato la parte che mi ero preparato - ed esplode in una grassa risata.
Gioioso, empatico e noto anche come il "Principe del Württemberg”, Rainer è considerato uno dei produttori di Pinot Noir più rispettati di tutta la Germania. E io voglio capire perché.
Visitare tutti i 160 appezzamenti della sua tenuta, distribuiti su 26 ettari, è impensabile: Rainer sa bene cosa può emozionare di più i suoi ospiti, lo sceglie con cura e lo mostra con la maestria di un teatrante consumato.
La vista è mozzafiato. Stoccarda è a pochi minuti in auto, praticamente sotto di noi, e le iconiche fabbriche di Porsche e Mercedes sono l’emblema del contrasto tra città e natura. Intorno a noi, immersi in una vigna di 600 mq, la più piccola di Rainer, terrazze dalle pendenze surreali si alternano a interminabili filari, delineando un paesaggio paragonabile alla Valtellina.
I miei vigneti sono distribuiti in vari siti nel Württemberg: Lammler, Goldberg, Mönchberg, Schlossberg, Götzenberg e Altenberg. Ciascuno è caratterizzato da tipi di terreno e microclimi distinti. Questa diversità ci consente di coltivare un'ampia gamma di varietà, tra cui Riesling, Pinot Noir e il preferito della regione: il Lemberger.
Rainer versa un calice di quello che lui definisce “un gioco”: un Rosato di facilissima beva, perfetto per dissetarci nell’inaspettata arsura del clima tedesco. Hai caldo eh? - mi chiede beffardo - È la Germania! E scoppiamo a ridere.
L’erba alta ci arriva alle ginocchia, profumi e aromi di natura incontaminata ci avvolgono e ci ricordano quanto, qui, l’intervento umano sia limitato: la cantina Weingut Schnaitmann lavora interamente in biologico dal 2008 e, dal 2022, è certificata biodinamica come membro del Respekt Biodyn. Mentre camminiamo, Rainer mi spiega che molte delle cantine e dei vigneti della regione sono stati tramandati di generazione in generazione: per questo gli appezzamenti possono avere dimensioni molto ridotte.
La prima cosa che ho capito, guardandomi intorno e ascoltandolo, è che di questo luogo non sapevo nulla. Non è la Germania che mi aspettavo, anche se non saprei dire cosa mi aspettassi. Respiro una seducente quiete, che riporta a una vita bucolica, dove nasce spontaneo salutare con un “Ciao!” ogni persona che si incontra sulla propria strada. Scopro un fervente viavai di sconosciuti e di amici fraterni, che si mescolano quotidianamente tra chi passeggia per rigenerarsi e chi lavora senza sosta tra i filari.
L’amore di Rainer per questo luogo è così coinvolgente che difficilmente riesco a descriverlo.
Mi racconta che il suo obiettivo è semplice ma profondo: creare vini che esprimano in modo autentico questo terroir unico, dando priorità al benessere dei vigneti e dell'ambiente circostante.
A un tratto si sofferma per indicarmi l’appezzamento di cui sembra essere più fiero e io, tra case e palazzi, a malapena ne riconosco i contorni. Si tratta di un piccolo appezzamento nel pieno centro dei Stoccarda: l’unica vigna esistente in città. Quando il mio sguardo stupito torna su Rainer, mi sembra che il suo petto si sia improvvisamente, e giustamente, gonfiato d’orgoglio.
Rainer rappresenta la diciannovesima generazione a coltivare i vigneti della sua famiglia. La sua instancabile ricerca di eccellenza e perfezione è stata premiata quando, nel 2006, è stato invitato a unirsi alla Verband Deutscher Prädikatsweingüter*: l'Associazione delle tenute vinicole tedesche Prädikat. La sua è la più giovane tenuta vinicola mai inserita e l’Aquila** sul collo di ogni bottiglia rappresenta l’apice della sua produzione.
*La VDP e i suoi circa 200 membri costituiscono la punta di diamante qualitativa della viticoltura tedesca. La chiara struttura organizzativa dell'Associazione è progettata per garantire che possa effettivamente sostenere elevati standard qualitativi nel vino tedesco in ogni momento.
**Il simbolo dell’aquila posta sul collo di ogni bottiglia indica l’appartenenza al club dei migliori produttori di tutta la Germania (VDP).
Con un rapido sguardo d’intesa, Rainer e io decidiamo che è tempo di tornare in cantina e divertirci.
L’eco di una melodia ci raggiunge in lontananza, come se fosse un bisbiglio portato dal vento. Seguo Rainer nei meandri della sua cantina mentre, porta dopo porta, l’intensità della musica aumenta e le spesse mura ne lasciano intuire la sonorità. Le antiche scale in pietra scendono ripide e tutto intorno a noi ha una parvenza quasi ecclesiastica. Decine di candele sparse in ogni anfratto illuminano l’intera cantina, mentre dal soffitto due enormi candelabri catturano l’attenzione e Johann Sebastian Bach - ora lo riconosco - risuona ininterrotto come un canto senza fine.
Non so se il Riesling preferisca di più gli AC/DC - mi dice Rainer - o se al Pinot Noir piacciano di più i Rolling Stones. Nel dubbio, ho pensato che Bach mettesse tutti d’accordo.
Come dargli torto? L’atmosfera è di una profondità emotiva difficilmente descrivibile e invita solamente a sedersi, chiudere gli occhi e assaporare un calice.
Ogni sorso di vino è un come respirare la vigna dalla quale proviene.
Tra tutte le etichette di qualità eccelsa che ho avuto la fortuna di degustare, ho selezionato le sei che per me meglio rappresentano i miracoli e le ambizioni che accadono e si condividono in questa tenuta.
SIMONROTH Spätburgunder. È un vitigno Pinot Noir. Estremamente fine e denso al naso. Prime foglie autunnali, viola, mandorle tostate, ginepro, carne rossa e iodio, seguite da chiare note fruttate come ribes rosso e nero, nonché amarene. Una vivace acidità e tannini a grana fine danno vita a una struttura densa e potente. Il vino trae molta freschezza e lunghezza dalla sua mineralità con sottili note ferrose. Il legno è perfettamente integrato. Ha un potenziale incredibile.
LÄMMLER Spätburgunder GG. È un vitigno Pinot Noir proveniente da 0,5 ettari di vigne di oltre 60 anni. Capisco come mai Rainer abbia costruito tutta la sua reputazione sul Pinot Noir. Con un cuore rosso rubino, brilla nel bicchiere. Foglie fresche autunnali, menta, viola, vaniglia, funghi porcini, nocciole tostate e caffè e sottobosco. Delicate note fruttate di frutti di bosco rossi e neri e amarene. Palato potente e concentrato, acidità elegante e stimolante, struttura tannica setosa e fitta, grande persistenza con molta freschezza. Può vivere in eterno!
SIMONROTH Lemberger. È un vitigno Lemberger. Profuma di viola, timo, legno di ginepro, alloro e pepe nero, accompagnato da ribes rosso e nero, amarene e composta di prugne.
Un Lemberger vivace e con grande equilibrio, grazie all'acidità matura, al frutto fine, alla struttura tannica vellutata e al legno ottimamente integrato. È di una lunghezza impressionante.
Non ancora appagato dalla fantastica ospitalità che mi ha riservato, Rainer mi riporta in cantina per assaggiare direttamente dal tank un bianco in lavorazione.
LÄMMLER Lemberger GG. È un vitigno Lemberger. Spaziamo da note floreali e speziate come vaniglia, aghi di pino, viola, caffè, timo, ginepro, alloro, sale iodato, carne cruda e affumicata, fino ad accenti fruttati come cassis, ribes rosso e amarena, prugna e mora. Al palato è deciso e complesso. Selvaggio, speziato, con aromi di frutti di bosco, un’acidità succosa e stimolante, tannini vellutati e maturi, struttura fitta. Il gusto è corposo, con molta freschezza e grande persistenza.
Beutelsbacher Altenberg Riesling. È un vitigno Riesling. Caratterizzato da una freschezza minerale, è di colore giallo limpido concentrato con effetti brillanti. Al naso arriva con aromi di pepe, asperula, timo e ginepro. L'aroma fruttato mostra ribes rosso, bergamotto, arancia rossa e pesca matura. Al palato è vivace, con una struttura potente e serrata. L’acidità è vivace, con una mineralità iodio-salata.
Il suo capolavoro: LÄMMLER Riesling GG. Giallo dorato intenso e brillante, arriva al naso con fiori di sambuco, nocciola e caramello salato, oltre a spezie pregiate come timo e chiodi di garofano, con delicate note di limone, albicocca, ananas e pesca. Impegnativo e di potente tensione. Ancora nel tank e già dimostra questa natura. È un vino che bisogna bere almeno una volta nella vita.
Ritorniamo alla luce del tardo pomeriggio con la mente più aperta e una visione differente di ciò che sta accadendo a Stoccarda e dintorni.
Ritengo fermamente che coloro che hanno sete di continuare a imparare sul mondo del vino dovrebbero avvicinarsi ai vini tedeschi con una mente aperta, poiché la produzione vinicola è in continua evoluzione. Persone come Rainer stanno tracciando nuove strade da seguire su vie secolari. Questa visita è stata davvero qualcosa di unico.
Da quello che ho visto e assaggiato, è solo questione di tempo prima che questi vini siano percepiti per quello che valgono. Sono felice e soddisfatto di poterli già condividere con chi, come me, ha un autentico cuore da Explorer.
Poi, è ora di cena e io sto per andarmene. Sono vicino all’auto quando sento Rainer gridarmi: Potremmo andare insieme al Cannstatter VolksFest!
È un vero e proprio Oktoberfest locale. Basta un mio sorriso per dire sì. E non dirò altro. Perché quello che succede a Stoccarda, rimane a Stoccarda.
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