Quinta Nova

Ancora una volta lo sguardo fisso davanti ai vigneti. Senza dubbio questa è l'ottava meraviglia del mondo.
Ci sono autori che, quando scrivono, sembra ci leggano dentro. Come José Saramago con queste parole, tratte dal suo Viagem a Portugal, che riecheggiano potenti in me. Riconosco e rivivo l’ipnotico ASMR visivo che la topografia terrazzata della valle del Douro mi regala: una sensazione di lieve formicolio sulla pelle, mentre il corpo rilascia dopamina e serotonina. In una parola: felicità.
Ecco perché torno così spesso in Portogallo. 

La terra segnata da piccole valli di vigneti terrazzati, bordati da ulivi e sorretti da molti chilometri di muri di scisto, costituisce una delle opere architettoniche più affascinanti del mondo, dove la forza dell'uomo e la grandiosità della natura si fondono, combinati in modo unico.

Sotto di noi il fiume Douro è tanto imponente quanto affascinante.
Le vigne scendono a picco fino a sfiorarne le acque e a farsi beffa della gravità.

Per anni ho sentito parlare della Valle del Douro, ma non mi sarei mai aspettato nulla di tutto questo.

Un luogo magnifico, difficile da descrivere. Mirabilis Branco, che non vedo l’ora di poter assaggiare, non poteva che nascere qua.

Cammino sul selciato davanti alla piccola cappella di Quinta Nova, risalente al 1795, mentre attendo l’arrivo del nostro anfitrione. A distanza di poche settimane ritroviamo Pedro Leite che, come a Taboadella, ricopre anche qui il ruolo di Export Sales Manager.

Quinta Nova de Nossa Senhora do Carmo è di proprietà della famiglia Amorim dal 1999 e, con una storia che dura da oltre 200 anni, occupa oltre 120 ettari di terreno ed è menzionata sin dalla prima delimitazione della regione vinicola del Douro, nel 1756.
La Valle del Douro è infatti la più antica regione vinicola del mondo, primato che detiene proprio dal 1756.
La proprietà si trova nella sottoregione di Cima Corgo e copre un tratto di 1,5 km nella riva destra del fiume Douro, con un'area vitata di circa 85 ettari all'interno del patrimonio mondiale dell'UNESCO.

Spero abbiate voglia di camminare: c’è molto da vedere. – ci esorta subito Pedro Leite.
Come a Taboadella ritrovo nelle sue parole il tono, l’orgoglio e la disponibilità di un amico che apre le porte di casa sua. 
Non è una persona ciarliera, non parla per riempire i momenti di silenzio: lo fa quando deve dirti qualcosa di importante o quando sa che ciò che sta per mostrarti ti emozionerà.

In questo luogo unico, tutto è studiato nei minimi particolari. 
Una precisione attenta e scrupolosa, che troverò anche in Mirabilis Branco e in Quinta Nova Vinha Centenária - Ref P28/P21: due vini letteralmente eccezionali.

Dalla terrazza della casa padronale spaziamo con lo sguardo sulle colline davanti a noi. 
Simona, al mio fianco, continua a sussurrare È Incredibile. Incredibile!, mentre Pedro le risponde che la cosa incredibile è che tutti gli 85 ettari siano lavorati a mano. 85 ettari. Tutti lavorati a mano. Si fa davvero fatica a crederci. 

85 ettari. Tutti lavorati a mano. Si fa davvero fatica a crederci.

Pedro ci ha scosso e lo sa bene. Con un sorriso beffardo ci indica un frutteto sul fianco della collina e il sentiero che dobbiamo percorrere per arrivarci: Così avrete un’idea di cosa significa lavorare qui.

Gradini, gradini a non finire. Gli ultimi, che salgo ansimante, mi ricordano la Valtellina di Dislivelli. 
E, una volta arrivati in cima, la vista mozzafiato che si apre davanti a noi ci ricompensa di ogni singolo passo sofferto.

Quando rientriamo, siamo ancora così profondamente emozionati da non poter credere di avere davanti a noi Nelson Coelho in persona. È la sorpresa più gradita e inaspettata che potessimo ricevere. 
L’Export Sales Manager di Herdade Aldeia de Cima ha percorso gli oltre 530 km che lo separano da Quinta Nova solamente per venire a salutarci e per trascorrere del tempo insieme. 
Sono passati mesi dall’ultima volta che ci siamo visti e ritrovarlo qui è davvero un toccasana per lo spirito. 
È una persona unica. La sua gioia, la sua energia e la sua curiosità sono tonificanti per chi, come noi, ha la fortuna di incontrarlo.

All’ombra dello splendido pergolato, guidati sapientemente da Pedro, ci immergiamo insieme a Nelson nei vini di Quinta Nova, in un’atmosfera di calorosa fraternità. 
Il vino è convivialità e amicizia ma anche le risate, le condivisioni e il senso di libertà sono ingredienti fondamentali di questo momento irripetibile. 

Poi, d’un tratto, mi chiedo: Perché sono venuto fino a qui? Per Mirabilis Branco. 

Assaggiato insieme a Simona durante una vacanza a Comporta più di tre anni fa, mi aveva stregato, lasciandomi un ricordo indelebile fin dal primo sorso.

Ma non lo vedo. 
Mi guardo intorno, temendo che la mia curiosità possa presto trasformarsi in delusione. 

Pedro e Nelson, come se mi avessero letto nel pensiero, mi dicono che ci sono vini che meritano un contesto più intimo e ci fanno accomodare all’interno della sala ristorante del Relais & Chateaux.
Il pranzo è un sogno e l’atmosfera è ancora più informale di quanto non lo fosse prima. 
E, finalmente, eccolo qui: dopo anni lo incontro nuovamente. 

Mirabilis Branco nasce da un enorme desiderio di andare oltre. Il dialogo tra tradizione e innovazione si trasforma in un bianco sublime, preciso e altamente sofisticato.
È un vino morbido e croccante in bocca, che utilizza uve provenienti da viti secolari, in particolare i vitigni Viosinho e Gouveio, ma anche altri, con livelli di produzione davvero bassi, quasi inesistenti nella regione.

Al primo assaggio sono ritornato a Comporta.

Grato ed entusiasta, non faccio in tempo a tornare nel qui e ora che il pranzo prosegue con uno dei gioielli della corona di Quinta Nova: Quinta Nova Vinha Centenária - Rif. P28/P21.

Simona se ne innamora all’instante.
La Parcela 28, un appezzamento da cui prende parte del nome, è piantata a Tinta Roriz e dimostra chiaramente la sfida del vino e la tenacia umana nel preservare un Douro antico e autentico. Rimaniamo sedotti da una raffinatezza contemporanea che, unita a un vigneto secolare, dà origine a una Referência, un vero e proprio riferimento nel Douro portoghese: un rosso pieno di mineralità, di frutti a bacca blu, ricco di note speziate, con una struttura decisa e una bocca molto stretta. 

Soddisfatti e colmi di meraviglia, ci rendiamo conto che sono state le emozioni a guidare la selezione di questi due vini, impegnativi e non semplici da raccontare, ma autentici ambasciatori del lavoro straordinario che viene svolto a Quinta Nova. 

Con Simona ci incamminiamo tra le vigne per concederci un momento di analisi e comprendere, a mente fredda, se davvero abbiamo fatto la scelta migliore.