Château Romanin
Rispettiamo profondamente il territorio, adottando pratiche biodinamiche: un’arte che utilizza le forze vitali della natura per creare prodotti eccezionali.
Brigitte San Quirce, proprietaria di Château Romanin, ci accompagna nella visita della tenuta: una cattedrale il cui dogma è il rispetto per la natura.
Quiete e serenità.
Mentre davanti a noi si erge la catena delle Alpilles, le piccole Alpi, un aliante atterra silenziosamente nel campo alla nostra sinistra. Sulla jeep percorriamo l’ultimo chilometro prima di raggiungere la destinazione finale: Château Romanin, tra Saint Rémy-de-Provence e Eygalières.
Quando scendiamo dall’auto veniamo investiti da una rovente calura estiva e da un vento che ci porta tutti i profumi della natura circostante.
Respiriamo a pieni polmoni la Provenza e rimaniamo come storditi. Sono rari i posti capaci di catturare lo sguardo e assorbire l’anima con una simile intensità.
Château Romanin non esiste. Non è una tenuta per la produzione di vino. È un tempio. Una cattedrale. Un luogo di culto, con un dogma preciso e potente: il rispetto per la natura.
La cantina non è visibile a occhio nudo. Risultato di un’opera ingegneristica senza precedenti, è inglobata all’interno della montagna, come se ne facesse parte dalla notte dei tempi. Sorge nelle viscere della terra, dove cela il suo segreto più prezioso.
Come prezioso, e indimenticabile, sarà il nostro assaggio di Le Coeur Rouge 2016.
Château Romanin Le Coeur Rouge 2016 è il rosso protagonista di Château Romanin. Provalo subito insieme agli altri pregiati vini della cantina.
All’ingresso ci attende Brigitte San Quirce, la proprietaria di Château Romanin, pronta per accompagnarci nella visita.
Stringere la mano a Brigitte è un onore. La sua postura, la sua persona e il suo modo elegante di porsi emanano una fierezza e un orgoglio disarmanti. Nel parlarle si percepisce quanto sia legata a questo luogo e quanto desideri che la sua storia venga raccontata e valorizzata.
Tutto ebbe inizio nel 1988, quanto Jean-Pierre Peyraud, l'investitore, e Jean-André Charial, proprietario del Relais & Château L'Oustau de Baumanière, decisero di acquistare i terreni e di costruire la cantina di Château Romanin secondo una visione all’epoca pionieristica: coltivare in modo biodinamico.
Il lavoro fu affidato all’architetto Serge Henneman che, con lo stesso approccio, nel progetto considerò anche il moto delle stelle, i solstizi d'estate e d'inverno, i movimenti del Sole e quelli della Luna.
I materiali, utilizzati in una veste più contemporanea, riprendono quelli dell’antico castello templare del XIII secolo che sovrasta l’attuale ingresso: legno, cemento e acciaio.
Nel 2006 Château Romanin fu acquistato dai genitori di Brigitte: Jean-Louis Charmolüe, ex direttore della tenuta di famiglia Château Montrose, e sua moglie Anne-Marie Charmolüe.
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Ogni mese noi giriamo il mondo per scoprire una cantina esclusiva. Ogni mese tu ricevi a casa quella che per noi è la sua migliore bottiglia: un vino sempre nuovo, pregiato e sorprendente.
La nostra visita inizia all’interno della grande sala dove vengono vinificati i vini bianchi della tenuta.
Ci racconta che Château Romanin non è solo un luogo di produzione vinicola: è un santuario dove la natura, la storia e la passione si fondono in un connubio perfetto. Il vigneto, circondato da una vegetazione incontaminata e baciato dal sole mediterraneo, è un vero e proprio paradiso per gli amanti del vino. Ma ciò che rende davvero straordinaria l'esperienza a Château Romanin è la sua filosofia enologica.
Rispettiamo profondamente il territorio, adottando pratiche completamente biodinamiche: un’arte che utilizza le energie e le forze vitali per creare prodotti eccezionali. – ci dice Brigitte. Un metodo che traduce una storia di legami tra il ciclo della Natura, la vite, il clima e il lavoro dell'uomo, associato alle impegnative tecniche dell'agronomia. Qui, i diserbanti chimici sono categoricamente vietati.
Nell’ascoltare questo mantra mi chiedo cosa potranno mai celare i vini prodotti secondo una filosofia biodinamica seguita così rigidamente.
Sono rapito e incuriosito da tutte le forze ci sono in circolo.
I 58 ettari di vigneti, dai quali vengono prodotte 200.000 bottiglie, sono protetti sul versante settentrionale delle Alpilles e crescono intorno alla tenuta fino ad aggrapparsi alle antiche rocce del castello templare.
La configurazione geologica e le eccezionali correnti ascensionali conferiscono ai vini rossi, bianchi e rosati una notevole profondità. Per esaltare ulteriormente i microclimi delle Alpilles, si adotta una vinificazione parcellare successiva a una ovvia raccolta manuale.
Quando entriamo nella cattedrale-cantina, rimaniamo con il fiato sospeso.
La struttura che si erge davanti a noi è così misteriosa e affascinante che sembra uscita direttamente da un racconto fantasy.
L'orientamento di questa cantina astronomica è stato scelto in base al magnetismo terrestre e in risonanza con lo spirito del luogo.- ci fa notare Brigitte.
In uno stile gotico e imponente, con i suoi archi, i capitelli e le colonne scolpite, influisce sulle caratteristiche dei futuri grandi vini della tenuta. La disposizione delle botti nello spazio, le forme, i volumi della cantina sono in totale linea con la filosofia biodinamica.
Nessuna immagine potrebbe mai rendere giustizia a questo luogo.
Sono in trepidante attesa di assaggiare il risultato di tanta abnegazione e duro lavoro.
Prima della degustazione, però, visitiamo il cuore di Château Romanin, il punto che l’architetto Serge Henneman identificò come sorgente di energia e che lo convinse a scavare la montagna per realizzare questo tempio nascosto.
Mentre percorriamo la scala elicoidale che sale fino alla sommità della tenuta, notiamo una borchia nella sua base: è l’esatto punto che, durante i solstizi d’inverno e d’estate, viene colpito dalla luce della luna e del sole, trasmettendo energia alla terra, alla tenuta e al vino.
Il centro di tutto.
Sbalorditi da così tante informazioni, veniamo raggiunti da Brigitte per assaggiare insieme i suoi vini e per lanciarci in un viaggio sensoriale attraverso secoli di tradizione vinicola.
Selezionare le etichette per noi più sorprendenti è stato davvero difficile.
Grand Vin Rouge 2018.
I vitigni Syrah e Mourvèdre donano carattere e finezza a questo vino invecchiato per almeno 18 mesi in tini e botti, nel cuore della cantina della cattedrale. Il Château Romanin Rouge 2018 si presenta nel calice con un colore rosso rubino intenso, che anticipa la ricchezza e la profondità del bouquet aromatico. Al naso emergono intense note di frutti di bosco maturi, arricchite da sfumature speziate e floreali che conferiscono complessità ed eleganza.
In bocca questo vino rivela un equilibrio impeccabile tra morbidezza e struttura. I sapori di frutta nera si sposano armoniosamente con accenni di vaniglia e pepe nero, mentre il lungo finale lascia un ricordo persistente e appagante.
Grand Vin Blanc 2021.
I vitigni del Grand Vin Blanc – Rolle, Roussanne, Grenache blanc e Clairette – esprimono concentrazione, complessità e finezza. I vini maturano in vasche di acciaio inox su tutte le fecce fini per otto mesi con bâtonnage. Al naso emergono note di fiori bianchi, agrumi e pesca bianca, seguite da un tocco sottile di erbe aromatiche e spezie. In bocca il vino rivela una freschezza vivace e minerale, con una perfetta armonia tra acidità e morbidezza. Il finale persistente lascia un ricordo indimenticabile, invitando a un altro sorso.
Le Coeur Rouge 2016.
Un vino prodotto solo nelle grandi annate. Le Cœur, la cui prima annata risale al 1998, viene invecchiato in botti nuove, il cui legno proviene dalle foreste dell'Allier, in Francia. Ciò che lo rende davvero speciale è la sua capacità di catturare lo spirito del terroir di Château Romanin.
Il Le Cœur 2016 è un'autentica espressione dell'eleganza e della raffinatezza provenzale. Il 2016 è stato un anno eccezionale per la regione, caratterizzato da condizioni climatiche ottimali, che hanno permesso alle uve di raggiungere la loro piena maturazione, dando vita a vini di straordinaria complessità e concentrazione. Un vino strutturato, nobile e profondo. Un pulsante cuore rosso. Incredibile!
Chiunque abbia la fortuna di assaggiarlo sarà trasportato in un viaggio sensoriale indimenticabile attraverso i paesaggi mozzafiato e i sapori irresistibili della Provenza.
La visita alla cantina di Château Romanin è molto più di un semplice tour enologico; è un viaggio attraverso la storia, la tradizione, l’ambizione e la passione per il vino.
Attraverso la sua dedizione alla produzione sostenibile e alla qualità eccezionale, Château Romanin si conferma come una gemma nascosta nella Provenza, pronta ad affascinare e deliziare gli amanti del vino di tutto il mondo.
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