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Domaine Saumaize-Michelin
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Data di pubblicazione 1 gennaio 2024
Borgogna

Domaine Saumaize-Michelin

Tempo di lettura 8 minuti

Noi sappiamo come lavoriamo e questa è l’unica cosa che conta.

Lisa Saumaize, con la sua contagiosa joie de vivre, ci apre le porte del suo Domaine Saumaize-Michelin, dove la sostenibilità e il metodo biodinamico sono da sempre una filosofia.

BIODINAMICO / CHARDONNAY / BIANCO / SOSTENIBILE

C’è un piccolo antiquario alle porte di Macon.
È un luogo tranquillo dove trascorrere intere giornate e respirare l’autentica allure francese.
I proprietari non seguono ogni tuo passo come segugi e puoi goderti la pace e la libertà di spulciare e trovare la chincaglieria più bizzarra.

Sapevo che non ne saremmo mai usciti a mani vuote e ora vanto una collezione di più di 50 volumi risalenti al 1887 del Journal del Voyages: un settimanale francese che mescolava storie realistiche di viaggi ed esplorazioni, con un'incredibile narrativa e illustrazioni fantasiose. 
La Versione di Gunter del XIX° secolo, in cui manca solo una doverosa citazione de "La Marechaude" Pouilly Fuisse 1er cru 2022, ma a quella penseremo noi.

C’è un mondo intero dentro e oltre Macon: a chi arriva da sud, questa graziosa cittadina del II secolo a.C. dà il benvenuto in Borgogna.

"La Marechaude" Pouilly Fuisse 1er cru 2022 è uno degli straordinari vini del Domaine Saumaize-Michelin. Provali tutti e lasciati emozionare a ogni sorso. 

Borgogna: basta il nome per evocare vini blasonati. I rossi e i bianchi della regione, famosi in tutto il mondo, risalgono al 1375, mentre le uve Pinot Nero e Chardonnay crescono ancora oggi in abbondanza in queste valli pittoresche. 
Sebbene sia facile spendere grandi cifre per raggiungere la grandezza, ci vogliono molti sorsi e diversi assaggi per trovare un’etichetta fantastica senza rischiare di andare in bancarotta. 
Questo è il motivo per il quale siamo tornati a Macon. 
Un motivo di nome Lisa Saumaize.

È una fresca mattina di marzo, il cielo è limpido e stiamo guidando verso il cuore del Mâconnais, a Vergisson, dove il Domaine Saumaize-Michelin sorge ai piedi della simbolica Roche de Vergisson, producendo vini bianchi dai migliori terroir delle denominazioni Pouilly-Fuissé e Saint-Véran.

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Lisa, figlia di Roger Saumaize e di sua moglie Christine Michelin, il cui cognome dà il nome della cantina, ha un volto dalla solarità abbagliante, un sorriso disarmante, una joie de vivre contagiosa e l’entusiasmo di un’amica che non vedi da tanto tempo.

Il primo assaggio con i Pouilly-Fuissé del suo Domaine avvenne in un ristorante di Macon nel settembre 2021. Io e Simona rimanemmo sbalorditi e, senza pensarci due volte, decidemmo di venire a suonare il suo campanello.
Sono passati due anni dal nostro primo incontro con Lisa ed è fantastico avere l’opportunità di riabbracciarla e assaggiare nuovamente i suoi incredibili vini.

Scendiamo nelle viscere della cantina seguendo la sua voce che, saltellando tra il francese e l’inglese, ci racconta la storia della sua famiglia. 
Una storia che parla di un forte legame con il territorio e di una crescita costante, che ha portato agli attuali 11 ettari di vigneti. 

In un’epoca in cui la sostenibilità è un valore sempre più importante e i produttori più giovani conservano la tradizione ma rivolgono le loro attenzioni a pratiche sempre più eco-compatibili, qui al Domaine Saumaize-Michelin non si inseguono trend ma, semplicemente, si onora una consolidata tradizione decennale. 
Siamo una tenuta familiare a misura d’uomo. – ci dice Lisa.
La famiglia Saumaize porta avanti un'eredità che abbraccia intere generazioni di vinificazione. I loro vigneti a Pouilly-Fuissé e a Saint-Véran incarnano il rispetto per una terra coltivata in modo sostenibile e biologico da oltre vent’anni. Dal 2005 le vecchie vigne di età superiore ai 50 anni sono lavorate in modo biodinamico, cosa piuttosto rara in una regione in cui l'uso di erbicidi è ancora comune, con particolare attenzione all’espressione ottimale del terroir e al tentativo di catturare l'energia del luogo.
Dal 1985 le varie parcelle sono inoltre vinificate separatamente. 


Sotto il soffitto a volta camminiamo tra le botti, respirandone l’aroma. Quel profumo inconfondibile che chiunque abbia visitato una cantina riconoscerebbe ovunque. 
Agricoltura biodinamica, raccolta manuale e rese limitate sono i fondamenti dell’approccio in vigna di Lisa e della sua famiglia. 

Non cerchiamo di espanderci e di piantare sempre più viti. - ci dice Lisa - Lavoriamo con calma favorendo la biodiversità del terreno, nutrendo il suolo e preservandolo. Tutto questo lavoro richiede tempo e osservazione, che riteniamo incompatibili con la produzione di massa.

L’identità di questo luogo e della famiglia che lo anima ci incantano attraverso le parole di Lisa. 
Questo Domaine è davvero uno dei più illuminanti di tutta la Borgogna. 

Usciti all’aperto, veniamo accolti dai raggi di un sole che ci invita a sederci e ad assaggiare qualche calice di Chardonnay.
Oui, oui, c'est parfait! è l’esclamazione con cui Lisa conferma ogni volta che nel vino appena stappato riconosce ciò che si aspettava: la perfezione.
E poi eccola: una pioggia di Chardonnay. 
Le etichette si susseguono, in un crescendo di minerale eleganza, ricchezza, volume, un debole ricordo di una sensazione esotica, ma poi tensione, spinta ed energia.
I vini qui sono davvero qualcosa di diverso. Concentrati e strutturati, esemplificano l'eccellenza artigianale.
Personalità differenti di una stessa anima.

Per tre di loro rimaniamo senza parole.

"Pentacrine" Pouilly Fuissé 2022. Il nome Pentacrine deriva da un piccolo fossile marino a forma di stella, emblema della tenuta, rinvenuto in alcuni terreni sulla Roche de Vergisson. 
La cuvée è una miscela di uve provenienti da cinque diversi appezzamenti della Roche de Vergisson. Viene vinificato in botti grandi in modo da esaltare la freschezza del vino.
Aromi tropicali e di agrumi e carattere minerale sono seguiti da complessi sapori di agrumi e mela, bilanciati da un'acidità rinfrescante. Un vino bianco deliziosamente puro e fresco.

"Sur la Roche" Pouilly Fuisse 1er cru 2022. La popolarità e la notorietà del nostro Domaine sono state costruite su questo vino, ci dice Lisa.
È il vino emblematico della tenuta. 
Il primo terreno acquistato dai genitori di Lisa nel 1981, per un totale di 1,65 ettari.
Un vino eccellente che proviene da uve per due terzi di 35 anni e per il resto quasi centenarie.
Ha un frutto morbido con una mineralità̀ disarmante, che rivela l’energia magica di questa terra. È un vino che ha un grande potenziale di invecchiamento. 

"La Marechaude" Pouilly Fuisse 1er cru 2022. La conformazione della vigna è assurda e quasi impossibile da lavorare. La pendenza è proibitiva e camminare tra i filari è una sfida alle capacità umane.
Ma regala un vino ottimo, ottenuto da un vigneto Chardonnay di oltre 29 anni coltivato con metodo biodinamico.
Questo Chardonnay offre note fresche ed eleganti di fiori bianchi, croccanti, agrumi e frutti esotici. Al palato è potente e minerale, con un fantastico equilibrio, finezza e freschezza. 
Ci ha letteralmente ammaliati. 

Noi sappiamo come lavoriamo. Per la mia famiglia il metodo biodinamico non è un’etichetta ma una filosofia.
Con queste parole Lisa ci fa capire che il loro obiettivo non è mai stato quello di ricercare etichette o loghi che valorizzassero, se mai ce ne fosse bisogno, lo straordinario lavoro che tutta la sua famiglia svolge quotidianamente. 
Noi sappiamo come lavoriamo e questa è l’unica cosa che conta. Non vogliamo nessuna etichetta sulla bottiglia.

Vi faccio un ulteriore esempio. – continua - Solo noi quattro componenti della famiglia imbottigliamo il vino. Molti assumono persone esterne per imbottigliare e ottimizzare le tempistiche nel tentativo di terminare prima. Noi no. Ci vuole calma. Il vino va rispettato ,e per farlo, noi ci prendiamo tutto il tempo necessario.

Trovarci qui è per me e Simona una gioia immensa. Il clima intorno al tavolo è conviviale mentre la mineralità e la vivacità riscontrate nei vini sembrano presenti anche in Lisa e nel suo modo di essere. Così spontanea, solare e piena di energie.

L’arrivo di suo padre Roger è la sorpresa più inaspettata della giornata. Non lo avevamo mai incontrato e la sua presenza ha ammutolito l’intero gruppo.
Raramente in vita mia ho incontrato una persona con un volto tanto espressivo quanto imperscrutabile. 
La stretta di mano è salda.
Ogni linea sul suo viso nasconde una storia. Ogni movimento delle sue labbra condivide un racconto. Il semplice silenzio che lo accompagna nei minuti trascorsi insieme ci affascina.
Dopo un rapido scambio di battute con Lisa, decidono di portarci a vedere il folle terreno sul quale sorge il vigneto di La Marechaude

Abbiamo visitato la Valtellina, le Azzorre, le Cinque Terre. Ma come sforzo fisico richiesto La Marechaude non ha eguali.
Vedere Lisa e Roger camminare tra i filari e arrancare per percorrere qualche semplice metro ci dà l’idea della fatica che devono affrontare su questo minuscolo fazzoletto di terra. Un prezzo che sono disposti a pagare per un vino tanto straordinario quanto unico.

Il risultato del lavoro d'amore della famiglia Saumaize è una produzione che si adatta perfettamente agli amanti del vino, esperti o alle prime armi, che sono alla ricerca di un’anima unica che rispecchi fedelmente il terroir dal quale nasce.

La visita al Domaine Saumaize-Michelin a Vergisson, che sta a Pouilly-Fuisse come Montalcino sta alla Toscana, non ha tradito le nostre aspettative e ci ha permesso di trascorrere qualche ora tra persone meravigliose e Chardonnay di incredibile valore. 

E, mentre vorremmo rimanere qua per sempre, lentamente ci incamminiamo verso Macon, la lasciamo alle nostre spalle e salutiamo la Borgogna con l’animo leggero perché, lo sappiamo, è solo un arrivederci. 

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