Fattoria dell’Orso
In ogni bottiglia c’è qualcosa che parla di chi lo ha prodotto e dei suoi sogni. C’è un impegno sociale, un lascito per le generazioni future.
Cesare dell’Orso è un autentico sognatore con le idee ben chiare. Anche per questo, nella sua Fattoria dell’Orso, ha scelto di avere al suo fianco Walter De Battè, l’artista del vino.
"Incontriamoci in Abruzzo!”
Inizia così, questo viaggio. Mi lascio travolgere dall’entusiasmo della mia amica sommelier Irene de Feo e preparo le valigie, pronto a un’esperienza senza confini. Né mentali, perché sono aperto a vivere al massimo ogni emozione, né fisici, perché questa volta resteremo in Italia. Conosco bene le potenzialità del nostro Paese, nascoste tra luoghi inesplorati ed eccellenze vinicole sconosciute, e con fiduciosa curiosità salgo in macchina e inizio a costeggiare il Mar Adriatico. Dopo qualche ora, eccolo: l’Abruzzo, una delle regioni più misteriose e fuori dai sentieri battuti d’Italia, con i suoi paesaggi incontaminati e le sue viste spettacolari.
Imbocco una strada sterrata che, a dieci minuti da Atri, si snoda tra i calanchi e mi conduce verso un mondo nascosto, tra la costa adriatica e il massiccio del Gran Sasso.
È qui che Fattoria Dell'Orso trova la sua dimora, tra i vigneti baciati dal sole e la brezza fresca che scende dalle montagne.
Ed è qui che Irene mi accoglie, con la sua contagiosa euforia e con quella vitalità che è il suo inconfondibile stile di vita. È piena di passione per ogni cosa che fa. Ha un desiderio infinito di esplorare il mondo e di cogliere ogni opportunità che si presenta sulla sua strada.
Ci stanno aspettando, la moka è già sul fuoco. – mi dice Irene, mentre io già penso al Montepulciano 2019. Ma ogni cosa a suo tempo.
Montepulciano 2019 è l’opera d’arte della Fattoria dell’Orso. Provalo subito insieme a Passerina 2022, l’altro pregiato vino della cantina.
Cesare Dell’Orso, da cui la fattoria prende il nome, ci accoglie sulla soglia con un sorriso caloroso e accogliente.
Quello che dall’esterno sembra solo un casolare di campagna, una volta entrati si rivela una casa calda, semplice e schietta, che riflette un approccio pratico alla vita.
Seduto a capotavola c’è “l’artista del vino” Walter De Battè.
Lo avevamo conosciuto mesi prima in Liguria durante la nostra visita a Cian du Giorgi: fu amore a prima vista per questo alchimista del vino.
Un Vigneron d’altri tempi, un sognatore, una persona empatica, onesta, guidata nel lavoro dalla passione, dall’amore e dalla continua ricerca di qualità e rispetto per la natura. Dietro alla sua professione si cela una disciplina che unisce scienza, filosofia e spiritualità in un unico mosaico di conoscenza. Ascoltare Walter mentre parla di vino è come vivere nella più bella delle fiabe.
Dal 2017 collaboro con Cesare nel fare esperimenti. Esordisce Walter, mentre ci spiega che qui il potenziale è altissimo. I 4,5 ettari della vigna sorgono a 10 km dal mare su un terreno esposto a sud e molto ventilato. Si estende tra i 300 e i 400 metri sul livello del mare, dove l’escursione termica tra il giorno e la notte è notevole. Ci sono tutte le migliori condizioni per poter produrre vini di eccellenza.
Li chiama “esperimenti” perché da 6 anni Walter e Cesare provano, studiano, testano ed evolvono, con l’obiettivo di ottenere il meglio da queste terre. Il sorriso stampato sui loro volti quando chiedo se ci siano riusciti è inequivocabile.
Il Montepulciano è stato messo a punto. Facciamo solamente acciaio ma con una lunga macerazione. Un pochettino di grip lo deve avere. Non amo le cose troppo morbide.
Il tono con il quale Walter ci parla è quello di un docente di storia della letteratura che vuole farti appassionare a un racconto epico. Pendiamo dalle sue labbra fino a quando Cesare ci risveglia e ci invita a visitare le vigne.
La vigna è nata non per passione ma per follia. - ci racconta Cesare mentre saliamo la scarpinata necessaria per arrivare in vetta. Bisogna essere matti per iniziare un’avventura simile. Io per 40 anni sono stato nel trasporto aereo e non ho mai avuto nessuna esperienza in vigna, quindi potete immaginare quanti errori abbia commesso all’inizio.
Diventa un Explorer
Ogni mese noi giriamo il mondo per scoprire una cantina esclusiva. Ogni mese tu ricevi a casa quella che per noi è la sua migliore bottiglia: un vino sempre nuovo, pregiato e sorprendente. A Natale con il 10% di sconto.
Questa meravigliosa follia è iniziata nel 1997 quando Cesare, originario della Val Pescara, a 40 km di distanza, è arrivato qui per caso. Sceso dalla macchina, si è innamorato all’instante di questo luogo. E, ora, anche noi sentiamo lo stesso tuffo al cuore. Mentre la vallata si apre ai nostri piedi, il massiccio del Gran Sasso si erge davanti a noi in tutta la sua magnificenza.
È una follia che funziona perché mi fa stare bene. Non potrei vivere in nessun altro luogo. Posti belli ce ne sono tantissimi nel mondo, ma nel suo genere questo per me è unico ed è qui che ho deciso di piantare le mie radici.
L’amore e il rispetto per questa terra pervadono l’ambiente e sono palpabili.
Siamo così immersi nel racconto che perdiamo di vista l’orologio. Ci accorgiamo che è ora di pranzo solo quando sentiamo un leggero languorino e sappiamo che ad attenderci c’è la promessa di una degustazione di prodotti locali.
Ci spostiamo nella cantina, che è letteralmente un capannone. La situazione è straordinaria. Due tavolacci affiancati, qualche cassetta di legno utilizzata come sedia, calici di forme differenti, tank in acciaio che ci circondano tra vecchie presse e un impolverato scuolabus della Ford risalente al secolo passato che ci fa da sfondo. Adoro questo posto.
L'atmosfera di questa degustazione, tra vino e arrosticini, è intrisa di un calore e di una convivialità che le parole faticano a descrivere. Cesare e Walter ci accolgono con un'ospitalità sincera, mentre le loro risate fanno da sottofondo a storie e aneddoti.
Assaggiamo Passerina 2022. Una macerazione brevissima fatta nel cercare di ottenere un vino centrato. Un bianco che ha fatto un anno in bottiglia, dove si sono formati molti aromi, a dimostrazione della sua continua evoluzione. È un vino abbastanza lontano dalla tradizione, con una gradazione intorno ai 14 gradi. Cesare ci dice che è il tempo a lavorare su questo vino. Ricorda tantissimo la mela cotogna quando la mordi appena raccolta dall’albero, la pesca sciroppata della nonna. È una passerina diversa da quella che ci si aspetta. È un vino con un bouquet intenso e avvolgente. In bocca, rivela una piacevole freschezza, con un corpo medio e una leggera cremosità che conferisce una consistenza setosa e invitante. È molto sapido, con una pulizia finale davvero interessante.
E ora, signori, il famoso Montepulciano 2019 di Walter De Battè, che lui stesso racconta così: È come un blocco di marmo lavorato da Michelangelo. Piano piano rivela la sua silhouette, che solo il tempo mostrerà completamente. Fa 60 giorni di macerazione, 3 anni sui lieviti in acciaio e 5 mesi in bottiglia. Un rosso fresco, con un’eleganza davvero notevole nonostante l’alta gradazione. Mentre lo assaggiamo, Walter continua: Il Montepulciano è un vino monumentale. Sembra sgorgare dalle viscere della terra.
Un vino pulitissimo, con una nota affumicata anche senza aver fatto legno ma conferita dai 3 anni sui lieviti. Assaggiandolo la maggior parte delle persone pensa a un vino francese. Un vino di 15 gradi così fresco è disarmante ed è ossigeno per la mia memoria olfattiva. Come conferma Walter sorridendo: questa è la via Proustiana del vino.
L’odore di brace ci circonda e gli arrosticini continuano a inondare la tavola mentre Irene, che aveva già assaggiato questi vini in passato, continua a condividere la sua meraviglia per l’evoluzione che hanno avuto.
Il merito è del terroir e di Walter - ci dice Cesare in tutta la sua schietta umiltà.
Ma Irene lo contraddice: non è solo questo. Il rapporto tra enologo e proprietario deve essere come quello tra attore e regista: nessuno deve invadere il ruolo dell’altro. Ci vogliono una visione condivisa, gli stessi principi morali e la stessa affinità elettiva, perché altrimenti diventa impossibile camminare a braccetto. Quindi: bravo Cesare!
L'esperienza emotiva alla Fattoria Dell’Orso è profonda, alimenta i sensi e arricchisce l'anima con sapori e aromi unici. Partecipare a una degustazione in Abruzzo significa davvero intraprendere un viaggio che affonda le radici nella storia di persone e luoghi.
Le parole di Cesare riassumono al meglio la filosofia sua e dei suoi vini: A volte in una bottiglia c’è qualcosa di più di un chilo d’uva. In quella bottiglia c’è qualcosa che parla di chi lo ha prodotto, del suo carattere, dei suoi sogni, del suo vissuto. C’è un impegno sociale. C’è un lascito per le generazioni future. Quante cose ci possono essere in un bicchiere di vino.
E io vorrei rimanere qui per sempre.
Con Cesare, che sembra quasi ignaro della grandezza dei suoi vini e dell’importanza della sua cantina, nascosta nell’Abruzzo più autentico come un orso in letargo nella sua tana. E con Walter, che sembra non farci neanche caso ma è una delle personalità più importanti del panorama enologico internazionale. Un poeta del vino, che come le etichette più memorabili lascia un finale elegante e persistente. Un ricordo vivo e un’immensa gratitudine per tutti calici e le emozioni condivise.
Abbònati
Ogni mese noi giriamo il mondo per scoprire una cantina esclusiva. Ogni mese tu ricevi a casa quella che per noi è la sua migliore bottiglia: un vino sempre nuovo, pregiato e sorprendente. A Natale con il 10% di sconto.
Gli altri viaggi di Gunter
Isola di Pico
Azores Wine Company
Per risanare i nostri currais è servito il lavoro di 30 ragazzi 7 giorni su 7 per 3 anni.
Provenza
Château Romanin
Rispettiamo profondamente il territorio, adottando pratiche biodinamiche: un’arte che utilizza le forze vitali della natura per creare prodotti eccezionali.