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Château Des Bormettes
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Data di pubblicazione 1 luglio 2024
Provenza

Château Des Bormettes

Tempo di lettura 8 minuti

L’85-90% della nostra produzione è focalizzata sui rosé: qui in Provenza ci piacciono i vini pallidi.

Tommaso Meletti, chef de cave di Château des Bormettes, ci guida all’interno della tenuta insieme a Julie Darneau, direttrice amministrativa e commerciale. In ogni angolo respiriamo una storia cominciata nel X secolo fino a diventare, negli anni ’80, un’eccellente proprietà vinicola.

BIANCO / NATURALE / ROSÉ

Per molti la Provenza è un’immagine di distese infinite di lavanda, tra piccoli borghi arroccati e l’instancabile frinire delle cicale. 

Per noi, invece, sono i suoi mercati variopinti, che cambiano forme e sapori al ritmo delle stagioni e sprigionano tutti i profumi del territorio.

Ogni mese colora in modo diverso le bancarelle, noi troviamo pesche, albicocche, angurie, fragole: sta arrivando l’estate, in un’atmosfera pittoresca che ci incanta e risveglia i nostri sensi.

Château de Bormettes - Provence - Gunter - Simona
Château de Bormettes - Provence - Simona
Château de Bormettes - Provence - Simona
Château de Bormettes - Provence - Simona

Siamo a La Londe-les-Maures, tra Tolone e Saint-Tropez: il cuore della Costa Azzurra che, se fosse un libro, in copertina avrebbe storici hotel, scenari spettacolari, visioni di jet set che si crogiolano nel glamour imbevuto di rosé e che girano lungo la costa in decappottabili vintage. 

Ma noi vogliamo scoprire i capitoli delle sue storie più autentiche e usciamo dai classici percorsi dell’immaginario comune.

Château de Bormettes - Provenza - Gunter - Simona
Château de Bormettes - Provenza - Simona

La deviazione è piccola e imperdibile, protetta da alberi e arbusti. Mentre percorriamo il breve vialetto pieno di solchi, voltiamo le spalle a la Plage de l'Argentière e sotto un cielo azzurro e luminoso arriviamo a Château des Bormettes: settantadue ettari di vigneti, influenzati da un mare distante poche centinaia di metri e circondati da una fitta foresta e macchia mediterranea. Ancora non lo sappiamo ma qui, silenzioso e sorprendente, Instinct Parcellaire Blanc ci sta aspettando.

Instinct Parcellaire Blanc è il vino di Château des Bormettes che più ci ha colpito. Assaggialo subito insieme a Instinct Parcellaire Rosé, l’altra pregiata bottiglia della cantina. 

Ad accoglierci troviamo Julie Darneau, direttrice amministrativa e commerciale: non è la proprietaria della tenuta ma ne incarna perfettamente l’anima. Ci attende nel piazzale davanti all’edificio più antico con un sorriso che trasmette la solarità della primavera e la vivacità dell’estate.

Finalmente ci incontriamo. Ho sentito tanto parlare di voi.
Accolti da queste parole non possiamo che sentirci a casa. Intorno a noi la luce del sole è così forte da eliminare il contrasto tra i colori e rendere tutto di un tenue colore pastello.

Senza perdere un solo istante, Julie ci guida nella storia di questo luogo, dove ogni angolo ci sussurra un passato sconosciuto.

Le radici di Château des Bormettes risalgono al X secolo, ma è solamente nel 1588 che i monaci della Chartreuse de la Verne rilevano la tenuta e iniziano a sfruttarla per l’agricoltura. 

Nel 1855 la tenuta viene acquistata da Horace Vernet, pittore ufficiale di Luigi Filippo e di Napoleone III. Appassionato di agricoltura, si innamorò della tenuta e vi costruì l’attuale Château. Nell’ascoltare le parole di Julie ci sentiamo come archeologi sulle tracce di una civiltà scomparsa. 

 

Passata di mano in mano nel corso dei secoli, Château des Bormettes viene acquistata negli anni ‘80 da Fabrice Faré e sua moglie Hélène, che iniziano a sviluppare la vite per trasformarla in una vera e propria proprietà vinicola.

Per la mia indole curiosa, sarei capace di trascorrere ore intere ad ascoltare Julie e a vagare senza meta alla ricerca di scorci suggestivi, per poi chiedere cosa sia successo in quei luoghi. 

Passeggiamo nel piazzale sterrato fino a trovare ristoro davanti a una porta verde pastello all’ombra della parte più antica della cantina. Per volere della proprietà nulla è stato cambiato, a eccezione dell’antica campana che svetta sopra tutti noi e che venne trafugata dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale.

Julie infila le chiavi nella serratura e con voce emozionata la dischiude dicendoci: Ecco a voi a la Chartreuse. 

Château de Bormettes - Provenza - Cantina - Botti
Château de Bormettes - Provenza - Cantina - Botti
Château de Bormettes - Provenza - Cantina - Botti
Château de Bormettes - Provenza - Cantina - Botti
Château de Bormettes - Provenza - Cantina - Botti
Château de Bormettes - Provenza - Cantina - Botti
Château de Bormettes - Provenza - Cantina - Botti

Una ventata di aria fredda proveniente dalle viscere della terra ci investe, mentre gli occhi cercano di mettere a fuoco le sagome disegnate intorno a noi dalla fioca luce. L’odore di terra bagnata, di umidità, di legno e di freddo ci rinfrescano all’istante dall’arsura esterna.

Siamo all’interno del cuore di Château des Bormettes, nel magnifico santuario una volta utilizzato per la produzione di olio e ora destinato all’invecchiamento in botte dei vini più pregiati della tenuta. Julie ci indica tre magnifiche cappelle: grandi nicchie dove erano incastonati i torchi a vite, completate nel 1704, come indicato dalla data incisa nella pietra, e testimoni del passato dello Château.

Come dice Simona: Sembra di toccare la storia.

La voce italiana che sentiamo alle nostre spalle mi risveglia dal mio stupefatto silenzio e mi indica l’arrivo dello chef de cave Tommaso Meletti.

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Consapevole dell’effetto che questo luogo suscita in chi lo vede per la prima volta, ci lascia qualche minuto per poterlo assaporare prima di accompagnarci nella parte più moderna della cantina. Tommaso è una persona che emana l’energia e l’equilibrio di chi ha tutto sotto controllo. Si muove come un direttore d’orchestra tra i suoi musicisti, indicando e spiegando ogni aspetto del ciclo di produzione e sottolineando sempre che qui sono fondamentali velocità e basse temperature.

L’85-90% della nostra produzione è focalizzata sui rosé. Sono vini che non devono macerare eccessivamente e dunque non possono rimanere troppo a contatto con le bucce. Qui in Provenza ci piacciono i vini pallidi.

Ci spiega che le differenti operazioni della fase di produzione sono molto rapide, per evitare che ci sia troppa dispersione di colore. La vendemmia avviene verso le 3.00 del mattino, per permettere di lavorare con temperature più basse in modo da mantenere gli aromi ed evitare che ci sia ossidazione.

I vini rosati di Château des Bormettes hanno tutta la mia attenzione, ma la mia curiosità è attratta anche dai loro bianchi e rossi. Produzioni così limitate che posso indicare solamente un’estrema precisione e selettività.

Appoggiati a un’antica botte dismessa della Chartreuse e rifrescati all’ombra del verde che ci sovrasta, ci lasciamo guidare da Julie e Tommaso alla scoperta di queste gemme.

Il mare davanti a noi è l’anteprima di ciò che ritroviamo nei calici.

Château de Bormettes - Provenza - Degustazione

Al naso tutto ciò che Tommaso ci ha descritto mi colpisce come una libecciata mentre la macchia mediterranea si fa sentire, trasportandomi in un bosco dove l’unico rumore è dato dal suono delle cicale. Il lavoro di Tommaso e del suo team è impeccabile. Il rispetto per il terroir e per la materia prima trovano la massima espressione in ogni calice assaggiato.

Sono certo che in futuro inseriremo altre etichette di Château des Bormettes, ma per ora sono due i vini che a noi forestieri hanno sussurrato la lingua della Provenza e della Costa Azzurra. 

Château de Bormettes - Provenza - Instinct Parcellaire Rosé
Château de Bormettes - Provenza - Instinct Parcellaire Rosé

Instinct Parcellaire Rosé riflette la filosofia di questo luogo - ci spiega Tommaso.

È un vino veramente complesso ma elegante. Non è troppo ricco o troppo esuberante ma risulta netto e preciso sulla tensione. Dietro il suo abito color corallo, svela al naso discreti aromi di gelsomino, pesca e pompelmo. In bocca troviamo un rosé soave e sottile che offre aromi di frutta mediterranea che riflettono i profumi delle nostre colline.

Château de Bormettes - Provenza - Instinct Parcellaire Rosé
Château de Bormettes - Provenza - Instinct Parcellaire Rosé

Questo rosé, con la sua mineralità persistente e la deliziosa salinità, è la perfetta firma di questo terroir affacciato sul mare. Questo vino è La Londe e ne esprime perfettamente l’identità.

Château de Bormettes - Provenza - Instinct Parcellaire Blanc

Instinct Parcellaire Blanc, prodotto in sole 5600 bottiglie, è un 100% Rolle che trascorre 3 mesi in serbatoi di acciaio e 12 mesi in botti di rovere.

Al naso ha sottili aromi di rabarbaro, limone fresco e liquirizia, integrati perfettamente con i terziari del legno. Al palato sorprende con un’enorme finezza e una rotondità morbida che lasciano spazio a un finale sul gelsomino. È un vino davvero buono da bere freddo nelle assolate giornate estive. 

Château de Bormettes - Provenza - Instinct Parcellaire Blanc
Château de Bormettes - Provenza - Instinct Parcellaire Blanc

Suscita il desiderio di camminare a piedi nudi su un prato appena tagliato, sorseggiandolo lentamente.

Entusiasti e appagati, saliamo sulla jeep e seguiamo Julie e Tommaso sui sentieri che portano al punto più alto della tenuta. 

Intorno a noi scorrono filari di un colore così intenso e radioso da sembrare quasi fluorescente, mentre poco distante lo sguardo spazia alle Isole d'Oro: Porquerolles, Port-Cros e Le Levant. In questo punto costiero, cullato dai riflessi azzurri del Mediterraneo, il vigneto provenzale di Château des Bormettes ha messo radici e il terreno cristallino delle colline circostanti permette di dare vita a vini pluripremiati, con caratteristiche identitarie distintive.

Château de Bormettes - Provenza - Vigne
Château de Bormettes - Provenza - Vigne
Château de Bormettes - Provenza - Vigne
Château de Bormettes - Provenza - Vigne
Château de Bormettes - Provenza - Vigne
Château de Bormettes - Provenza - Vigne

Questa è la Provenza che mi piace. La Provenza vera, che vive dietro le copertine patinate e lascia un segno autentico e indimenticabile.

Château de Bormettes - Provence - Gunter - Simona

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